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Nel cuore della Toscana

 

Ponte del diavolo

Il ponte della Maddalena unisce le due sponde del fiume Serchio all'altezza del paese di Borgo a Mozzano. La sua costruzione risale ai tempi della Contessa Matilde di Canossa (1046-1115), che ebbe grossa influenza e potere su questa zona della Toscana, la Garfagnana, ma il suo aspetto attuale è dovuto alla ricostruzione effettuata da Castruccio Castracani (1281-1328), condottiero e signore della vicina Lucca, nei primi anni del 1300. L'aspetto del ponte è quello medievale classico a 'schiena d'asino', con la differenza, che qui diventa caratteristica unica, che le sue arcate sono asimmetriche e quella centrale è talmente alta e ampia che la sua solidità sembra una sfida alla legge di gravità. Il ponte è comunemente chiamato 'del Diavolo' in forza di una leggenda popolare della zona, rinforzata dall'aspetto scombinato del ponte: un capo muratore aveva iniziato a costruirlo ma ben presto si accorse che non sarebbe riuscito a completare l'opera per il giorno fissato e preso dalla paura delle possibili conseguenze si rivolse al Maligno chiedendo aiuto al fine di terminare il lavoro. Il Diavolo accettò di completare il ponte in una notte in cambio dell'anima del primo passante che lo avesse attraversato. Il patto fu siglato ma il costruttore, pieno di rimorso, si confesso con un religioso della zona che lo consigliò di far attraversare il ponte per primo ad un porco. Il Diavolo fu così beffato e scomparve nelle acque del fiume.

Lucca

Lucca: la città dalle cento chiese e delle mura maestose. Lucca è fatta di torri, chiese, mura, ville, campanili, piazze rimaste per lo più intatte dall’epoca medievale o rinascimentale. Come la sua cinta muraria del XV-XVII secolo, conosciuta in tutto il mondo per i quattro chilometri di estensione e i dodici metri d’altezza. Le mura sono state trasformate in un parco urbano ricco di alberi secolari, come platani, ippocastani e querce rosse, dove i cittadini possono passeggiare e fare sport. Anche il centro storico, che con la sua struttura urbanistica riflette le tracce romane delle sue origini, ha mantenuto pressoché l’aspetto originario, con numerosissime chiese medievali che hanno fatto guadagnare a Pisa il titolo di città dalle cento chiese. La città custodisce anche una tra le piazze più belle d’Italia, piazza dell’Anfiteatro. Progettata e costruita nel 1830 sull’antico tracciato dell’anfiteatro romano dall’architetto Lorenzo Nottolini, è raggiungibile da quattro piccole porte a volta. Una mattonella di ceramica posta al centro della piazza è il punto di intersezione della linea che parte dalle quattro porte. Questo è il cuore di Lucca. Da non perdere anche il Museo Nazionale di Palazzo Mansi da visitare per l’importante pinacoteca nazionale.

Pisa

Pisa fu una forte repubblica marinara, con importantissimi legami commerciali, ma soprattutto culturali con la Spagna moresca ed il nord Africa. Pisa è la città di Galileo Galilei ed è città di scienziati! Galileo fu costretto ad abiurare, all'età di settanta anni, alle sue scoperte sulla rotazione della terra, in quanto in contrasto con quanto sostenuto ufficialmente dalla Chiesa. A Pisa sorge il complesso architettonico conosciuto come ‘Piazza dei Miracoli’, dichiarato patrimonio dell’Unesco nel 1987 in cui la contemporanea presenza del Battistero, del Duomo con la sua torre campanaria e del Camposanto riassumono il percorso dell’uomo: Nascita-Vita-Morte. Da un punto di vista squisitamente gnostico ed alchemico, questa disposizione sembrerebbe rappresentare l’ Ouroboros (il serpente-drago che si morde la coda) e quindi la natura ciclica delle cose, non essendo gli edifici posti in sequenza, uno dietro all’altro, bensì in tondo e quindi riassumendo il principio della rigenerazione e dell’eterno ritorno, dove l’inizio ricomincia dalla propria fine.

Firenze

Se dovessimo metterci a elencare tutti i monumenti e le attrazioni di Firenze staremmo qui per giorni. Perché Firenze, nonostante le dimensioni piuttosto ridotte e a misura d’uomo, ha tanto da offrire. Non a caso è stata soprannominata la culla del Rinascimento. Ponte Vecchio, uno dei ponti più famosi del mondo! Oggi questo incredibile ponte, rimesso in piedi più volte fino alla costruzione definitiva nel 1345, non sarebbe lo stesso senza le piccole botteghe orafe e di gioielli che si susseguono l’un l’altra; ma non è sempre stato così! Fino al ‘500, queste botteghine erano riservate a macellai, pescivendoli e verdurai, che non perdevano l’occasione di gettare tutti i propri profumatissimi scarti direttamente nel fiume: passando sotto il ponte, è ancora possibile vedere i fori che rappresentavano quell’ingegnosissimo sistema di smaltimento rifiuti! Con la costruzione del Corridoio Vasariano nel 1565, Cosimo I de’ Medici ordinò lo sgombero per far posto ai gioiellieri: una professione sicuramente più consona al fine olfatto dei nobili! A proposito di Corridoio Vasariano: si tratta di un corridoio, lungo circa 1 km, che aveva la funzione di condurre in modo discreto i membri della famiglia de Medici da Palazzo Pitti, loro residenza, a Palazzo della Signoria, sede amministrativa della città. Naturalmente, il Corridoio passa anche proprio sopra ponte vecchio: dalla barca, la lunga e ordinata fila di finestrelle si scorge benissimo!

Versilia

La città nacque nella prima metà del XVI secolo quando era l’unica finestra sul mare per la Repubblica di Lucca. A tale periodo risale il più antico edificio cittadino, la Torre Matilde, fortificazione difensiva eretta dai viareggini nel 1541 per contrastare la costante minaccia di incursioni dei pirati barbareschi. Viareggio è conosciuta, oltre che come località di turismo balneare, per il Carnevale, nato nel 1873, con i suoi maestosi carri allegorici di cartapesta che sfilano lungo la “Passeggiata a mare”. La Maschera ufficiale è Burlamacco. Durante la manifestazione, di gran rilievo, ci sono anche collaterali feste rionali che si svolgono solitamente dal venerdì alla domenica. La città è anche un attivo centro industriale e artigianale, soprattutto nel campo della cantieristica navale che conobbe un periodo di grande importanza nel XIX secolo durante il quale furono inventati numerose tipologie di imbarcazioni. A Viareggio si parla un dialetto caratteristico, ancora piuttosto vitale grazie ai numerosi spettacoli teatrali in vernacolo che vengono organizzati (i più importanti sono le “Canzonette“, spettacoli comici in parte cantati organizzati nel periodo di Carnevale di Viareggio) e alla pubblicazione di opere in prosa e in poesia in viareggino. Esistono in commercio raccolte di modi di dire e veri e propri dizionari di vernacolo.

Garfagnana

Qualcuno l'ha definita l'isola verde della Toscana ed in effetti questa valle, pur vicina ad importanti centri storici come Lucca, Pisa, Firenze ed alla sfavillante e mondana Versilia, è rimasta chiusa in se stessa, vivendo una propria storia e costruendosi una spiccata identità che tutt'oggi conserva. Le Alpi Apuane, che la dividono ad ovest dal mar Tirreno e gli Appennini ad Est, racchiudono la valle come in uno scrigno e neppure le storiche vie che la attraversavano, come la Clodia o la settecentesca Via Vandelli, che da Modena portava a Massa, attraversando arditamente le Apuane al Passo della Tambura, hanno contribuito a ridurre questo isolamento. Garfagnana: letteralmente Grande Foresta, così questa valle appariva ai suoi primi visitatori ed ancora oggi si rimane stupiti davanti all'estensione rigogliosa dei suoi boschi. Impiantati dall'uomo, curati e coltivati quello di castagno fino ai 1000 metri di quota, selvaggi, intricati, infiniti quelli di faggio che si spingono in alto, oltre i 1700 metri e, anno dopo anno, cercano di riconquistare le cime nude delle montagne. In questa immensa massa verde compaiono, quasi all'improvviso arroccati su una collina, adagiati sugli altopiani che degradano verso il fiume, a strapiombo su vertiginose pareti rocciose, i numerosi, piccoli centri abitati che caratterizzano la valle. Tra le strette vie carraie, all'interno delle medievali mura difensive, il tempo scorre lento; i ritmi sono quelli di altri tempi, i giochi dei ragazzi gli stessi da secoli, le 'botteghe' hanno un profumo antico.

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